I Misteri di Trapani
Struttura e autori

Struttura e autori

Struttura e autori

Sono diciotto i Sacri gruppi che compongono la Processione dei Misteri ai quali si aggiungono i due simulacri di Gesù Morto e di Maria Addolorata.

La tecnica di realizzazione delle statue, adoperando materiali diversi, anticamente detta “legno tela e colla“ è oggi più correttamente definita polimaterica, un’arte che ebbe il capostipite nel trapanese Giovanni Matera. L’artista realizzava in legno, generalmente di cipresso, il volto, il corpo (nel caso di Gesù ignudo) , le mani, i piedi mentre i collaboratori curavano la struttura interna e il modo come fissare le statue, realizzando le pieghe degli abiti che venivano irrigidite con strati di gesso e colla di coniglio e al termine arricchite d’oro zecchino Si procedeva successivamente alla colorazione e alla lucidatura degli abiti con olio di lino.

Per la realizzazione dei gruppi trapanesi non ci ispirò all’ iconografia classica ma ad episodi citati nei Sacri Testi o nei Vangeli Apocrifi aggiungendo anche delle personali interpretazioni, raffigurando caratteristiche espressive di cittadini dei quali venivano riprodotte le sembianze adattandole al personaggio interpretato. Ciò che più sorprende è che questa scuola di artisti seppe dare a questi gioielli dell’arte trapanese una dinamicità rappresentativa unica nel vasto panorama della Sacre rappresentazioni.

I gruppi sono fissati ad una base lignea, detta vara, tramite strutture lignee (cugna in trapanese) poste trasversalmente che ne assicurano la stabilità e che evitano danni alla parte inferiore delle statue, sia in occasione degli spostamenti e soprattutto durante la processione. Alcune vare sono state stupendamente intagliate dagli artigiani trapanesi con le raffigurazioni di putti, imbarcazioni , simboli del ceto di appartenenza o vedute di Trapani; altre in stile neoclassico di pregevole fattura, di colore bianco o indorate. Tra le più interessanti quella dei pescatori con quattro piccoli dipinti raffiguranti Trapani marinara di qualche secolo fa; dei naviganti con quattro velieri dell’allora fiorente Marina Mercantile; dei calzolai e dei metallurgici con incise le insegne dell’arte e della “Spogliazione” con quattro putti indorati agli angoli. Da notare che in molti casi, le nuove vare più che sostituire le precedenti furono collocate sopra le esistenti, non sempre con risultati soddisfacenti e negli ultimi anni, purtroppo, sono state aggiunte ulteriori cornici di legno allo scopo di rendere più larga la base dove collocare gli addobbi floreali, aumentando notevolmente il peso del gruppo.

Sino agli anni ’30 dello scorso secolo, in occasione della processione, i gruppi quando dovevano effettuare delle soste, appoggiavano su quattro forcine, sorrette da appositi preposti, che sostenevano il peso. Tuttavia, questa soluzione presentava molte difficoltà ed erano frequenti rovinose cadute dell’intero gruppo. Per ovviare a tale inconveniente e consentire una maggiore stabilità all’intera struttura vennero realizzati cavalletti di legno che, se hanno anch’essi aumentato il peso del gruppo, hanno tuttavia permesso una maggiore sicurezza nel trasporto. Le antiche forcine sono ancora oggi presenti nella Processione dei Misteri di Erice, dove le dimensioni ed il peso dei gruppi sono di gran lunga inferiori a quelli del capoluogo. 

Gli autori dei Misteri

Sono sconosciuti gli scultori dei primi antichissimi gruppi, in quegli anni gli artisti Mario Di Chiazza, Mario Saporita, Matteo Diolivolsi, Cristoforo Castelli e Vincenzo Gervasi avevano le loro botteghe d’arte in quella piccola ma fiorente città, che già esprimeva una nutrita scuola di intagliatori in legno, tra questi spiccava l’arte di Giovanni Matera[1] (1653-1718) celebre per i suoi presepi, alcuni dei quali sono oggi ospitati nel Museo Pepoli di Trapani.

È nel secolo successivo che questi intagliatori diventano dei veri e propri artisti, trasformando le quaranta e più botteghe dell’allora via Scultori (oggi Torrearsa) in scuole d’arte, conferendo alla città quel titolo di “Firenze della Sicilia” con la quale era conosciuta tra i contemporanei e proprio nelle botteghe di questi mastri (maestri d’arte) nacquero i gruppi dei Misteri di Trapani.

Pur tecnicamente inquadrabili tra le “arti minori“, i gruppi scultorei trapanesi evidenziano il passaggio della scultura locale all’età barocca:

Questa schiera di artisti ha talvolta generato profonde discussioni legate al fatto che la data di concessione del gruppo stesso è di gran lunga antecedente alla data di nascita dell’autore. Come possono, ad esempio, conciliarsi la data di nascita di Mario Ciotta (1639) e l’affidamento di uno dei gruppi da lui realizzati, il primo in processione “La Separazione”, affidato alla maestranza degli orafi nel 1621? L’apparente contraddizione è facilmente risolta dal fatto che le concessioni da parte della Società alle fiorenti maestranze cittadine dell’epoca sono un atto diverso dalla realizzazione del gruppo.

I gruppi che oggi ammiriamo non sono gli stessi delle concessioni e quindi delle prime processioni. Gli autori, certi in alcuni casi e presunti in altri sono Mario Ciotta , probabile autore dei gruppi “La Separazione” e “Lavanda dei Piedi” ; Antonio Nolfo che scolpì la “Coronazione di spine”; Domenico Nolfo :“Sentenza”, “Spogliazione” e “Ferita al Costato”; Francesco Nolfo alla cui arte è attribuita la realizzazione del gruppo“Caduta al Cedron”; Giuseppe Milanti o Millanti (come si scriveva un tempo) a lungo ritenuto autore del Cristo della “Flagellazione” e dei gruppi “Ecce Homo” e “Gesù dinanzi ad Hanna”, “Deposizione” e la statua di Maria SS.Addolorata potessero esser state realizzate da lui o dalla sua scuola malgrado tali attribuzioni sono incerte o in taluni casi non riconosciute; Baldassare Pisciotta alle cui splendide mani abbiamo i gruppi “La Negazione” e probabilmente “Gesù nell’orto di Getsemani” e “Gesù dinanzi ad Erode”e probabilmente il Cristo dell’Urna; Giacomo Tartaglio a cui si attribuisce la realizzazione del “Trasporto al Sepolcro”; Vito Lombardo che ricostruì il gruppo “L’Arresto“; Antonio Giuffrida per quanto concerne le statue di Gesù nei gruppi “Gesù dinanzi ad Hanna “(1901) e l’attuale del gruppo “Ascesa al Calvario “(1903) oltre al restauro, nel 1902; Pietro Croce autore della precedente statua del Cristo che ascende al Calvario e oggi nella Chiesa di Santa Maria del Gesù; Leopoldo Messina e Alberto Fodale che ricostruirono la “Deposizione “dopo che il gruppo originario, attribuito ad Antonio Nolfo o a Giuseppe Milanti, era andato distrutto a seguito del bombardamento della chiesa di San Michele nel 1943; Giuseppe Cafiero artista della ricostruzione post bellica dei gruppi danneggiati (Lavanda, Getsemani, Flagellazione, Ferita, Trasporto) e Domenico Li Muli che ridiede vita dopo i danni bellici al “Gesù dinanzi ad Hanna” e per ben due volte alla “Sollevazione della Croce”.

Foto Beppino Tartaro

Ulteriori approfondimenti nel libro:I Misteri. La Processione di Trapani di Beppino Tartaro


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