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I Misteri di Trapani
Settimana Santa nel passato

Settimana Santa nel passato

Trapani – La Settimana Santa nel passato

Oltre alle manifestazioni che attualmente si celebrano a Trapani in occasione della Settimana Santa ve n’erano altre che col tempo vennero abolite.

Mario Serraino, nelle sue pubblicazioni ci ricorda quei riti del periodo quaresimale.

A Trapani, il Senato nominava il sacerdote che nella chiesa di S.Agostino, duomo della città, doveva tenere le prediche dopo il giorno delle Ceneri e per tutto il tempo quaresimale. La stessa”cappella” musicale del Senato veniva impegnata nelle cerimonie del giovedì santo, del venerdì santo, nella Pasqua di resurrezione, con il suo maestro, l’organista, quattro violini e coro a quattro voci.

La Processione di mezza Quaresima iniziava dalla chiesa madre reggente scelta tra le tre principali cittadine (S.Lorenzo, S.Pietro, S.Nicola). Il Parroco si disponeva al centro delle due ali formate dai Capitoli delle tre chiese parrocchiali mentre i cantori intonavano l’Exurge Domine e le litanie dei Santi. Il rito si concludeva nella chiesa di Sant’Antonio Abate.

La Processione dei due sabati di mezza Quaresima, si presume sia stata introdotta nel 1739 e prendeva avvio dalla Chiesa reggente dove si intonavano litanie dedicate a Maria SS. di Trapani. Quando la processione arrivava nei pressi della porta austriaca del Castello di Terra, un sacerdote della chiesa di San Pietro cantava l’Ave Maria Stella e contemporaneamente tutti i fedeli si genuflettevano. Successivamente il corteo, intonando altre litanie, proseguiva verso il santuario dell’Annunziata.

Durante tutta la Settimana Santa, i confrati di Maria SS. dei Sette Dolori, nella chiesa dell’Addolorata esponevano il Santissimo Sacramento in un altare fastosamente ornato.

Otto giorni prima della Domenica delle Palme, per iniziativa dei Padri Gesuiti, nella località Casa Santa, alle falde del monte Erice, si organizzava un ritiro spirituale al quale partecipavano parecchi trapanesi, detti purificati, che si concludeva la mattina delle Palme quando in processione ci si avviava verso la città in direzione della chiesa del Collegio.

La Cerimonia intorno alle Pubbliche Porte si teneva nella chiesa dell’Itria con il rito della sacra benedizione delle palme che essendo le prime ad essere benedette, erano considerate di particolare importanza.

Nella chiesa di San Pietro si teneva una cerimonia, cui partecipava l’arciprete, l’intero Senato, il Capitano di Giustizia, il Sindaco, il Prefetto ed il Governatore della Piazza. Terminato il rito con la distribuzione delle palme, aveva inizio la processione per le vie dell’antico quartiere San Pietro fermandosi all’altezza del piano Torre Pali, allora fuori dalle mura cittadine.La processione si concludeva con l’ingresso dell’arciprete in groppa ad un asino che, varcando la porta della chiesa, rievocava l’ingresso di Gesù a Gerusalemme.

Il lunedì della Settimana Santa, le strade di Trapani erano piene di gente e ci si preparava alla prima rappresentazione, chiamata a cena, cioè il cenacolo di Cristo che si organizzava nelle chiese delle Congregazioni.

Proseguivano in altre chiese gli esercizi spirituali di preparazione e il mercoledì nella chiesa della Badia Grande si celebrava il Rito delle tenebre.  La chiesa era immersa nel buio, vi era soltanto la luce delle candele di cera gialla in un’atmosfera profondamente cupa. Si intonavano cori, detti “mattutini delle tenebre”, evocanti la morte di Gesù che terminavano soltanto quando tutte le candele si sarebbero spente.

Il mercoledì era il giorno della processione della Madre Pietà dei Massari (dal 1956 questa processione verrà anticipata al martedì, così come quella della Madre Pietà del Popolo che da giovedì verrà anticipata a mercoledì), mentre in vari punti della città, continuavano a celebrarsi altre “cene”.

Nella giornata di giovedì, oltre al rito della lavanda dei piedi, si legavano in tutte le chiese le campane ed al tempo stesso venivano coperte tutte le immagini di Gesù.

Sempre il giovedì, prima che iniziasse la visita dei “Sepolcri”, dalla chiesetta di Sant’Annella, corrispondenti alle attuali ore 21.00 del giovedì, cominciava la processione della Madre Pietà del Popolo.

Nella stessa giornata, le confraternite cittadine organizzavano processioni che percorrevano le vie con enormi lampioni, con i simboli della Passione e recitando poesie. La più importate era quella detta delle Marie, organizzata dalla Compagnia di Santa Maria di Monserrato. Dalla chiesa della Compagnia, in via Garibaldi, prendeva avvio la processione, aperta da una croce astile in osso di tartaruga[5] sorretta da un confrate della Compagnia, cui seguivano altri confrati che trascinavano ai piedi delle pesanti catene, mentre altri erano vestiti da angeli ed altri ancora portavano lance, fruste, catene e corone di spine, seguiti dai battitori che per penitenza si flagellavano a sangue. Seguivano i personaggi sacri: S.Giovanni, Maria Maddalena e la Madonna. Quest’ultima era in cerca del figlio e ad ogni chiesa nella quale entrava il sacro corteo, il personaggio che la raffigurava, giunto innanzi al “Sepolcro”, esclamava disperatamente “Figlio, figlio!” per poi appoggiarsi sulla spalla di Giovanni e chiedere l’aiuto della Maddalena. E si andava avanti così per la visita di altri Sepolcri sino a notte fonda. La processione si tenne per l’ultima volta nel 1820.

Il Venerdì Santo si rappresentava la Discesa dalla Croce a Santa Maria di Gesù e la solenne Processione dei Misteri che si concludeva nella notte tra il venerdì e il sabato. 

La Calata da tila era il rito con il quale, a mezzogiorno di Pasqua, si celebrava la Resurrezione. Era la chiesa dell’Annunziata la prima a svolgere la discesa del telo che copriva l’altare centrale nascondendo la statua di Cristo che, dopo la funzione religiosa, veniva scoperta in un tripudio di fiori e carta colorata e al contempo le campane della chiesa, legate nei giorni precedenti, venivano liberate e lasciate suonare a festa.

Nella stessa giornata di domenica si svolgeva un altro rito, quello dell’Incontro tra Maria e Gesù. La statua di Maria usciva dalla chiesa dei Padri Mercedari scalzi, mentre da San Michele usciva la statua di Gesù. Le statue percorse le vie della città, si incontravano nella Rua Nuova (via Garibaldi).

Le celebrazioni si concludevano il Lunedì dell’Angelo con la Processione del Cereo o Cilio. Per cereo si intendeva il cero offerto in elemosina dalle maestranze cittadine alla venerata immagine della Madonna di Trapani e si tenne per la prima volta nel 1749 . Ogni maestranza si radunava davanti alla propria chiesa e da lì il corteo tutte si dirigevano verso la Porta Reale da dove iniziavano la processione verso il santuario, seguiti dal cero del re e dalle Maestranze in ordine d’anzianità. Si svolse per l’ultima volta nel 1786.

Ulteriori approfondimenti nel libro : ” I Misteri-La Processione di Trapani” di Beppino Tartaro