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Salaparuta

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Settimana Santa a Salaparuta

La festività della Santa Pasqua a Salaparuta risale alla seconda metà del 1600. Il Mercoledì Santo nella Chiesa Madre viene allestito un Calvario. Il giovedì si celebra la Messa in Coena Domini e il venerdì il Cristo viene issato sulla croce mentre all’esterno scoppiano i bengala.  Intorno alle 15.00 del venerdì si celebra la liturgia della Passione di Gesù e al termine si percuotono le troccole, ancora bengala e tre squilli di tromba, seguiti dal reclinarsi del capo della statua di Cristo, ne annunciano la morte. Al calar della sera lungo le vie della cittadina ha luogo la processione di Gesù morto collocato in una bara, seguito da una statua di Maria Addolorata condotta a spalle.  La Via Crucis che si conclude con la deposizione della statua di Cristo nel sepolcro.

Al termine del rito, i componenti dell’Associazione che cura i riti salitani, smontano la scena del Calvario per allestire la rappresentazione del “Risussito”. Secondo la tradizione, in occasione della Veglia Pasquale, un componente celibe dell’associazione (schetto in dialetto) lascia cadere un velo e contemporaneamente una statua di Cristo risorto “salta” sull’altare annunciando la Festa tra gli applausi dei fedeli.  La domenica mattina ha luogo “Lu N’contru” (L’incontro). Ai lati opposti della via principale, la statua della Vergine Maria e del SS. Salvatore mentre un angelo corre dalla statua del Salvatore verso quella di Maria invitandola a togliersi il manto del lutto e annunciando la Resurrezione ed in quel momento le due statue si incontrano tra gli applausi della folla, lo squillo delle campane e la musica della banda. Nel tardo pomeriggio ha luogo per le vie del paesino del Belice la processione con i simulacri.

Foto di sfondo tratta dal sito dell’ Associazione Settimana Santa Salaparuta


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