I Misteri di Trapani
Trasporto

Trasporto

Il trasporto al Sepolcro – Opera attribuita a Giacomo Tartaglio – Ceto Salinai

Giuseppe d’Arimatea, ottenuto da Pilato il permesso di seppellire Gesù, trasporta il corpo del Cristo, aiutato da Maria, Maria Maddalena, Giovanni e Nicodemo.

U Signuri nn’u linzolu” (Gesù nel lenzuolo) è l’ultimo gruppo a sfilare nella processione, seguito dai due simulacri di Gesù Morto e di Maria Addolorata.

La storia del “misterium con lo Christo dentro lo linczolo quale porta sancto Ioanne evangelista Ioseppi abarimattia Nicodemo et Maria Magdalena“è documentata dall’affidamento all’allora fiorente “artis curallarij” come leggiamo nell’atto di affidamento rogato dal notaio Diego Martino Ximenes il 5 aprile 1619. La successiva crisi del settore del corallo costrinse la maestranza a rinunciare alla cura del gruppo con atto rogato dal notaio Giuseppe Anastasi il 20 febbraio 1790 ma non si è mai rinvenuto l’atto della nuova concessione ai salinai che si presume sia avvenuta nei primi anni del secolo decimonono. Nel periodo intermedio e cioè sino all’affidamento ai salinai, fu la stessa Compagnia di S. Michele ad occuparsi della processione del gruppo per almeno dieci anni, come citato in un documento del 1799 menzionante il fatto che il gruppo era condotto in processione dalla Compagnia ma non vi è alcun riferimento specifico ai salinai.

Non si hanno notizie neppure sull’autore dell’opera originaria e la circostanza che Di Ferro ne attribuisca la paternità artistica allo scultore trapanese Giacomo Tartaglio, nato a Trapani nel 1678, conferma, alla luce del fatto che il gruppo era stato affidato nel 1619, che l’eventuale intervento di Tartaglio fu un rifacimento rispetto all’opera preesistente di autore ignoto.

Dell’intera collezione dei gruppi è quello con il maggior numero di statue: sei e tutte di ottima fattura.  Tuttavia, nell’ atto di affidamento ai corallai, viene accuratamente descritto il mistero con l’elencazione di cinque personaggi «[…] lo Christo dentro lo linczolo quale porta sancto Joanne evangelista, Juseppi Abarimattia, Nicodemo et Maria Madalena portato a sappellire […]»“e solo successivamente, nel 1790, quando la maestranza dei corallai rinunciò a tale affidamento e la Compagnia lo affidò ai salinai, compare una sesta statua, quella di Maria, probabilmente aggiunta in quel periodo.

Il gruppo fu gravemente danneggiato dai bombardamenti abbatutisi sulla chiesa di San Michele nel 1943 ma le esperte mani dell’artista Giuseppe Cafiero lo ridiedero alla processione nel 1946.

Il “Trasporto” è tra i gruppi cui maggiore è la devozione popolare e proprio il lenzuolo ove è adagiato Gesù viene ripetutamente cambiato in quanto considerato ex voto. Il corpo in sughero, rivestito in tela e colla evidenzia i buchi ai piedi mentre il sangue rafforza l’emozione e la crudeltà della scena.

Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo, sulla falsa riga di Pilato dei gruppi “Ecce Homo” e “La Sentenza” sono riprodotti con turbanti orientaleggianti, mentre Giovanni ha un’espressione matura e lineamenti non giovanili come spesso vediamo nell’iconografia giovannea. Tutti e tre indossano abiti di pregevole fattura.

Maddalena è anche in questo gruppo riprodotta con i capelli sciolti. Ha la bocca leggermente aperta, in una mimica silenziosa di dolore e stupore che esalta la tragicità del momento. Mario Serraino la riteneva tra le più belle ed espressive dell’intera collezione dei Misteri.

Oltre all’ intervento postbellico di Giuseppe Cafiero, il gruppo è stato restaurato nel 2003 da Giovanni Calvagna e nel 2014 da Elena Vetere.

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Foto e testi di Beppino Tartaro

Ulteriori approfondimenti nel libro: ” I Misteri. La Processione di Trapanidi Beppino Tartaro


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